Il Progetto


Quali funzionalità offre IMTHI:

IMTHI nasce come associazione per la collaborazione tra le aziende commerciali e produttive del Rione Carmine di Salerno, con lo scopo concreto di realizzare un Mercato Unico del Carmine, che raggruppa tutte le attività commerciali che operano nella zona e consente loro di pensare e agire come un’ unica grande entità commerciale, pur conservando ognuno la propria autonomia. Iniziative promozionali, offerte sconto, tessere-punti, potranno essere organizzate insieme e offerte al consumatore (gli abitanti del Rione) per incentivarlo all’acquisto in zona. Il carattere “locale” dell’iniziativa consente ai consumatori di visionare ON LINE tutte le offerte delle attività commerciali del Rione, e successivamente recarsi di persona ad acquistare all’interno del negozio, oppure scegliere di utilizzare il servizio di consegna locale organizzato da IMTHI, che preleva il prodotto dal negozio e lo consegna a domicilio con relativo pagamento alla consegna. Con quest’ultima opzione il consumatore potrà usufruire dei 14 giorni per il diritto di ripensamento in luogo dei classici 7 per acquisto diretto in negozio.

La registrazione a IMTHI è gratuita e comporta l’ingresso come Membro in una associazione/circuito di mutua assistenza. Ogni Membro sarà dotato di un nome utente (ID) e una password (PW) con cui accedere ON LINE all’associazione e potrà usufruire di:

1 – una pagina personale nel Social di IMTHI, in cui può presentarsi, scrivere articoli, descrivere la propria attività, dichiarare preferenze circa prodotti e/o servizi che intende ricevere, rispondere ad altri membri sulle loro pagine; inoltre può postare foto, video a commento dei suoi interventi;

2 – usufruire, se lo vuole, di un suo personale “negozio” sul Market Place di IMTHI, in cui potrà mettere in vendita oggetti personali o della sua azienda, e offrire i propri servizi o quant’altro ritenesse di porre in vetrina.

3 – proporre una descrizione del proprio negozio, delle sue vetrine di esposizione, del personale, del luogo dove si trova, come arrivarci, in una apposita sezione dedicata a Salerno e ai suoi quartieri;

4 – godere di un sistema di Scambio in Barter limitatamente a tutti i Membri di IMTHI. Lo Scambio in Barter consiste nello scambiare beni e/o servizi tra i Membri senza la necessità di pagare in denaro, ma annotando in un apposito registro comune i debiti e i crediti, che vengono poi compensati all’interno nel circuito stesso. E’ possibile, sempre per i soli Membri di IMTHI, utilizzare il sistema della Banca del Tempo.

5 – approfittare del servizio di assistenza IMTHI per le registrazioni e tutto il resto.

Cos’è IMTHI:

E’ un progetto che ha per obiettivo rafforzare l’economia del territorio, far restare la ricchezza lì dov’è prodotta, favorire lo scambio tra le aziende locali e i cittadini del territorio dove operano, creare opportunità per i disoccupati e i sottoccupati, per chi intende mettere a frutto un proprio hobby o ha delle giacenze di magazzino invendute, o un surplus di produzione in un determinato periodo della sua attività, oppure per chi riscontra in contabilità sofferenze per pagamenti che difficilmente saranno onorati con la moneta tradizionale. Oppure per chi intende ambiziosamente iniziare un percorso di collaborazione tra aziende fino alla costituzione di una rete d’imprese con potenzialità tutte da scoprire. O solo per chi ha un po’ di tempo libero e lo vuole impiegare in qualcosa di utile per gli altri.

Poi c’è il discorso della liquidità: Per avviare un’impresa, per ristrutturare un immobile, per investire in un ammodernamento aziendale, se non si hanno capitali immediatamente disponibili, non è possibile prescindere dalle banche e dalle loro condizioni: Richieste di garanzie inoppugnabili, interessi sui prestiti che fanno lievitare il debito nel tempo, scadenze dei premi indilazionabili. Tutti impegni che ti affossano ancor prima di iniziare. E tutte cose eliminate nel circuito.

IMTHI intende realizzare tutto ciò, e intende farlo sfruttando i circuiti esistenti di barter, quelli che di volta in volta si dimostreranno più convenienti per i suoi scopi. Il progetto nasce da una constatazione di cui non tutti sono a conoscenza: nel mondo il barter è ampiamente praticato; in Svizzera il WIR è utilizzato da un quarto delle piccole e medie aziende con transazioni che superano i 3 miliardi di franchi svizzeri; negli USA, la patria del business, gli affari tra aziende vengono svolti molto spesso in barter, per un importo in transazioni di oltre 8 miliardi di dollari.  Secondo l’International Reciprocal Trade Association, nel 2011 oltre 400.000 aziende hanno utilizzato il barter, per una cifra di circa 12 miliardi di dollari. Ma cos’è il barter? Se dovessimo tradurre semplicemente la parola in italiano, vuol dire baratto, ma invece è qualcosa di diverso e di più: è un baratto multilaterale in compensazione: un meccanismo chiamato anche con un altro termine, molto spesso frainteso e scarsamente conosciuto nelle sue effettive caratteristiche: moneta complementare.

L’invito è ad approfondire questo concetto: non una semplice moda, ma un modo diverso di utilizzare lo strumento moneta.

E ricordiamo che Il futuro appartiene alle persone che vedono le possibilità prima che diventino ovvie (Theodore Levitt)

 

 

L’assistenza reciproca

Esiste una “ricchezza privata” e una ricchezza collettiva”; quella privata è costituita dai beni e dal denaro che possiede ognuno di noi, e di cui ne fa uso esclusivo; la ricchezza collettiva è un qualcosa che è nel possesso di tutti, e di cui tutti possono usufruire e godere. Un esempio di ricchezza collettiva, in una città, sono le strade, le piazze, i giardini pubblici, i pubblici teatri, gli ospedali…

Ma non è escluso che possa esserci un tipo diverso di ricchezza collettiva: quella che fa capo a istituzioni chiuse, ad associazioni, a gruppi composti da un numero limitato di persone. Un esempio di un tale tipo di ricchezza sono il parco privato di un grande condominio, la sede di un circolo ricreativo, un’auto o una bella barca a vela comprata da due o più persone che se ne dividono l’utilizzo…

Chi possiede una grande ricchezza privata, ma non dispone insieme ad altri di nessuna ricchezza collettiva, potrebbe alla fine sentirsi anche molto più povero di chi non dispone di nulla di suo, ma che però può godere dei benefici di una grande ricchezza collettiva che lo circonda e lo sostiene. E la ricchezza collettiva si basa essenzialmente sul reciproco riconoscimento e accettazione, all’interno di una comunità, di tutti i suoi aderenti, e sulla loro reciproca assistenza.

La reciproca assistenza su cui si basa IMTHI nasce con la creazione di un circuito a cui aderiscono persone che hanno necessità di soddisfare alcuni bisogni e che nello stesso tempo hanno la possibilità e la capacità di soddisfare i bisogni di altre persone aderenti al circuito. Non si tratta pertanto di semplice volontariato a senso unico fatto da alcune persone che sempre offrono, a favore di altre persone che sempre prendono. Si tratta invece di uno scambio reciproco: gli aderenti sono persone che diventano di volta in volta soggetto attivo e oggetto passivo e non semplicemente passive oppure attive. In tal senso IMTHI si distingue dalla semplice associazione di volontariato che per funzionare ha bisogno di “persone di buona volontà” dotate di spirito di sacrificio che mettono tempo, cose, denaro e capacità a disposizione di altre persone “solo bisognose” che non sono in grado di ricambiare in nessun modo per quello che ricevono.

Lo scambio non deve però necessariamente essere rivolto alla stessa persona da cui si è ricevuto, né nello stesso momento in cui si riceve, ma può rivolgersi ad altre persone del circuito in tempi diversi, in un bilancio di “dare e avere” di cui viene tenuto in debito conto mediante registrazione delle singole prestazioni: chi ha avuto oggi, potrà dare a sua volta domani o successivamente, utilizzando lo strumento della “moneta complementare” valida solo all’interno del circuito e che serve soltanto per la contabilizzazione delle azioni di assistenza tra gli aderenti. La si può chiamare in tanti modi, “crediti“, “punti“, “attività“, oppure per comodità anche semplicemente “imthi“. Se si tratta di uno scambio tra privati, non è necessaria alcuna contabilizzazione ai fini fiscali; è quello infatti che avviene nelle Banche del Tempo, dove l’unità di misura utilizzata è appunto il “tempo” (le ore). Se è uno scambio tra aziende, o tra un’azienda e un privato, l’azienda iscrive l’operazione contabile nei suoi registri secondo la vigente legislazione italiana.

Chi ha già un lavoro, che sia autonomo o dipendente, potrà dedicarsi alle attività nel circuito quando lo riterrà più opportuno; chi non ha un lavoro, avrà la possibilità di soddisfare all’interno del circuito alcuni suoi bisogni che al di fuori di esso avrebbe comportato la necessità di disporre di denaro contante. Ricordiamo che il denaro non è altro che uno strumento utilizzato per soddisfare i nostri bisogni, ma questi bisogni possono anche essere soddisfatti utilizzando uno strumento diverso dal denaro, se tante persone si organizzano insieme e si dichiarano disposte a riconoscere ed accettare tale strumento. Condizione necessaria e sufficiente è che ognuna di queste persone sia in grado di offrire qualcosa agli altri: il proprio tempo, le proprie capacità in determinate attività, le proprie cose, cedute per sempre o solo per un certo tempo. La migliore garanzia è il lavoro svolto dagli iscritti, che creano ricchezza con il loro lavoro. In realtà, quella prodotta dal proprio lavoro, è l’unico concetto di ricchezza di cui stiamo parlando all’interno del circuito di Imthi. E si tratta di una sorta di “ricchezza collettiva” di cui tutte le persone aderenti potranno di volta in volta usufruire