Industria e Agricoltura: Le Fondamenta della Crescita Sociale nel Sud Italia
Una società prospera necessita di un robusto tessuto industriale e agricolo, essenziali per soddisfare le esigenze dei cittadini. Questi due settori rappresentano i pilastri fondamentali su cui si costruisce ogni comunità. Sebbene il turismo possa apportare un contributo significativo, la sua dipendenza da fattori esterni lo rende inadeguato come base per la crescita.
L’Autonomia e la Sovranità attraverso Industria e Agricoltura
L’industria e l’agricoltura sono determinanti per l’autonomia e la sovranità di una società. Nel Sud Italia, la scarsità di industrie è evidente: è fondamentale incrementare il numero di aziende, in particolare quelle che producono beni di prima necessità. Attualmente, il Sud si posiziona al settimo posto tra i 27 Paesi dell’UE per numero di imprese manifatturiere, con una crescita delle esportazioni del 35% rispetto al periodo pre-pandemico[4]. Tuttavia, il principale ostacolo da affrontare è la concorrenza delle merci estere a basso costo, che minaccia la sostenibilità della produzione locale. L’illusione di convenienza nel comprare prodotti stranieri, come un paio di pantaloni provenienti dall’India o dal Pakistan, non considera i costi nascosti legati alla desertificazione industriale e artigianale nel Sud, né quelli della disoccupazione e dell’emigrazione.
Capacità Industriali e Potenziale di Crescita
Le attuali capacità industriali del Sud Italia sono significative. Secondo un recente studio, le tre più grandi fabbriche italiane per numero di addetti diretti si trovano nel Sud: Acciaierie d’Italia, Stellantis a San Nicola di Melfi e Sevel in Val di Sangro[1]. Questi stabilimenti non solo generano occupazione diretta, ma alimentano anche filiere di attività indotte di notevoli dimensioni. Ad esempio, l’indotto dell’area melfitana conta circa 4.100 unità, mentre il settore dell’automotive in Abruzzo impiega circa 30.000 persone[2]. La diversificazione industriale è ben rappresentata in settori come l’agroalimentare, la siderurgia e l’aerospazio.
Investire nello sviluppo di nuove attività produttive non solo potrebbe generare posti di lavoro, ma anche contribuire a frenare lo spopolamento delle aree meridionali. Si stima che il progetto “Verso Sud” possa generare oltre 495.000 posti di lavoro entro il 2030, grazie agli investimenti delle multinazionali[4]. Se il Sud riuscisse a colmare il divario con il Centro-Nord in termini di valore aggiunto e occupazione delle multinazionali, si potrebbero creare ulteriori 240.000 nuovi posti di lavoro[4].
Tecnologie per il Trattamento dei Rifiuti: Un Fondamento Necessario
Alla base di ogni attività produttiva vi sono due elementi fondamentali: il ciclo di trattamento dei rifiuti e la produzione di energia. È cruciale sviluppare un sistema di trattamento e riutilizzo dei rifiuti derivanti dalle lavorazioni industriali, agricole e artigianali. Questo approccio non solo previene l’inquinamento ambientale, ma crea anche opportunità lavorative. La creazione di un ciclo dei rifiuti efficiente deve precedere qualsiasi attività produttiva.
Energia Sostenibile: Il Secondo Pilastro della Crescita
Il secondo elemento essenziale è l’adozione di tecnologie per la produzione energetica. Parte dell’energia necessaria può derivare dal trattamento dei rifiuti; il resto dovrebbe provenire da un mix ottimizzato di energie rinnovabili. Quando le fonti rinnovabili non sono sufficienti, l’uso del nucleare di ultima generazione diventa una scelta obbligata per garantire l’autonomia energetica. I progressi tecnologici hanno reso le centrali nucleari moderne significativamente più sicure rispetto alle loro antenate degli anni ’70 e ’80.
In conclusione, per costruire una società avanzata, autonoma e consapevole nel Sud Italia, è imperativo investire nell’industria e nell’agricoltura, accompagnati da un ciclo efficiente di trattamento dei rifiuti e da tecnologie energetiche all’avanguardia. Solo così possiamo garantire un futuro prospero e sostenibile per tutti, contribuendo a frenare lo spopolamento e a creare ricchezza per le comunità locali.
Citazioni:
[1] https://www.startmag.it/economia/sud-italia-industrializzazione-studio-intesa-sanpaolo/
[2] https://www.ferpi.it/news/industria-la-sorpresa-mezzogiorno-che-smentisce-i-luoghi-comuni
[3] https://www.ilfoglio.it/economia/2017/08/01/news/valide-ragioni-per-cambiare-prospettiva-sull-industria-al-sud-147103/
[4] https://group.intesasanpaolo.com/it/sezione-editoriale/eventi-progetti/tutti-i-progetti/economia/pnrr-sud-italia-mediterraneo
[5] https://www.associazionemerita.it/notizie/pirro-sud-01022023
[6] https://lnx.svimez.info/svimez/al-sud-poche-fabbriche-ma-ora-puo-aprirsi-una-nuova-stagione/
[7] https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/economia/2022/07/24/il-sud-ha-unanima-industriale-che-sorregge-il-sistema-italia
[8] https://www.sace.it/education/dettaglio/le-pmi-del-mezzogiorno-gli-ultimi-dati-e-le-prospettive